Nella mitologia greca non è un dio che crea gli umani ma un titano, Prometeo. Egli riceve l’incarico da Zeus ma presto prende iniziative che contrariano il dio perché sempre lui agisce a favore degli uomini: ruba per loro uno scrigno contenente intelligenza e memoria, nei sacrifici riserva all’umanità le parti migliori… il risultato è che Zeus nasconde il fuoco! Perché lo fa? Nei miti sembra spesso che i divini siano gelosi degli umani e che vogliano impedire un loro progresso. Così sembra accadere nell'Eden quando Javè non vuole che gli uomini divengano come lui o che addirittura vivano per sempre mangiando i frutti dell’albero della vita! Mise dei cherubini a guardia di una tale eventualità.

Prometeo non si perde d'animo e, nottetempo, penetra nell’Olimpo e ruba il fuoco. In alcuni racconti si narra che accese una torcia dal carro di Elio, in altri che nascose una favilla all’interno di una canna durante una visita alla fucina di Efesto.

Arriva la punizione: la canna presto si trasforma in una colonna. Su di essa viene conficcato Prometeo che, così impalato, fissato ad una altissima roccia sul Caucaso, dovrà ogni giorno offrire i suoi organi interni in pasto all’aquila di Zeus.

Ma gli umani avranno il fuoco!

E…anche la colonna vertebrale avrà un preziosissimo valore aggiunto: un potenziale di vita cosciente che, anche se con dolore, potrà permettere all'umanità di evolversi.

Il fuoco terreno, portatore di luce e calore…il fuoco celeste, scintilla di consapevolezza di sé. Li abbiamo entrambi.

Come Prometeo siamo incatenati alla materia, come Adamo fatichiamo, come Eva soffriamo, come Cappuccetto ci facciamo mangiare dal lupo, ma ci siamo! E questo nostro esserci, la sensazione di avere un io, rende preziosa ogni nostra azione perché ci porta a sviluppare consapevolezza, coscienza di sé.

Che gli dei vogliano ostacolarci è in fondo solo la simbolizzazione di quanto sia audace il gesto di crescere, cambiare le regole contenute, uscire dall’immobilismo.